31 agosto 2011

Caserta, Argentina

Mangalavite, Servillo e Girotto. Orbetello, fine agosto 2011
Ieri sera grande concerto del trio Girotto, Servillo, Mangalavite. Fiati, voce e piano, nell'ordine. Orbetello, musica di fine estate. Ora io non sono un amante del calcio. Detesto la caciara e la zuffa commerciale e finanziaria che gira intorno a questo mondo, a livello ormai globale. E, guarda un po', il filo conduttore della serata era proprio il pallone: le grandi partite e i giocatori dell'America del Sud, Napoli, Maradona.

Ma il genio musicale di Javier Edgardo Girotto e Natalio Luis Mangalavite è sufficiente a farmi piacere anche questo. (Tra l'altro, tanto per aggiungere una nota di personale sentimentalismo, Mangalavite si chiama quasi come me e mio fratello messi insieme). E Peppe Servillo è davvero magico. Lo seguo da anni. Lo ascolto in macchina, a casa, in viaggio. Lo ho citato anche nel mio primo libro sul Cammino di Santiago. Non soltanto perché è casertano come me, ma perché ha la lacrima di Pierrot e la drammaticità di De Filippo, la sagoma di Totò che è poi la sagacia di chi la sa lunga, il genio di Napoli e la vita vissuta di Caserta, la musica e la voce e l'anima di una persona che sa vedere e raccontare il mondo. Dentro le sue vene, ne sono sicuro, scorre un sangue speciale.

Rileggo quello che ho scritto e noto che - ohibò - qualche rigo fa, proprio qui sopra, mi sono definito Casertano. Lo confesso: è la prima volta. Solitamente ho rifuggito, dribblato, evitato discretamente questa definizione. Mi sono detto sannita, matesino, caiatino, napoletano, in qualche rara occasione, sforzandomi, ho ammesso di essere volturnino o alto-casertano. Ma mai così: semplicemente Casertano.

Ora è come se avessi ritrovato un'identità perduta, quella dell'infanzia e del tempo passato nella terra che amo. E il piacere di dichiararlo a testa alta, con dignità e fiducia nel futuro. Sembra una sciocchezza, ma per chi è nato in quella terra non è cosa da poco. Lo devo a Peppe Servillo.

Qui libri e musica.


Natalino Russo, Orbetello.

28 agosto 2011

Un post al sole

In bicicletta fra Talamone e Fonteblanda. Toscana, Italia.

Al mare in Toscana. La sponda meridionale del Mediterraneo dista da qui qualche chilometro in più rispetto alla distanza che la separa dalla Sicilia, o dalla Calabria o dalla Campania. Ma è pur sempre un posto vicino. La Libia è molto prossima all’Italia. E se la metafora – in questo frangente – non fosse di pessimo gusto, si direbbe che quel paese è a un tiro di schioppo da questo.

27 agosto 2011

Ignoranza e bugie


Murales al Mauerpark, Berlino 2011
A breve ricorre il decimo anniversario dell’attentato alle Twin Towers. Qualche giorno fa su Repubblica è apparso il racconto di un uomo che ha vissuto quei momenti da protagonista. Al momento degli schianti non si trovava a New York, ma era il presidente degli Stati Uniti d’America, George W. Bush.

12 agosto 2011

Speleomatese 2011

Materiali stesi ad asciugare nei pressi di Pozzo della Neve, agosto 2004
Comincia anche quest'anno il campo speleo sui monti del Matese. Dieci giorni di esplorazione e condivisione, serate intorno al fuoco, idee e progetti. Abbiamo iniziato quest'avventura nell'estate del 2008, mettendo insieme speleologi di più gruppi, e costruendo poco a poco il Collettivo Speleomatese. Questa montagna conosce storie incredibili, e talvolta le racconta. Dopo un silenzio durato anni, ha ripreso a narrare...


Natalino Russo, Monti del Matese.

6 agosto 2011

Mobilità berlinese

La stazione di Alexanderplatz al Loxx (Berlino in miniatura, Alexa shopping center)
Questa città ha un sistema di trasporti che a prima vista, per uno che arriva dall'Italia, risulta impressionante. Ma che a pensarci meglio dovrebbe essere la normalità per ogni metropoli. La città, e in generale la Germania, ha investito guardando lontano. Soltanto miopia, provincialismo e pressapochismo possono suggerire tagli in settori cruciali come i trasporti, la sanità, l'istruzione, la cultura, la giustizia. Ma questo accade in Italia. Berlino invece, nonostante il deficit spaventoso delle casse comunali, continua a investire in questi settori. E in un paio di decenni è diventata una delle città più moderne del mondo.

Il modo di spostarsi ha qualcosa a che vedere col successo di Berlino, che ormai ha preso il posto che fu prima di Parigi, poi di Londra, poi di New York. Checché ne dicano i berlinesi più radicali, qui il traffico automobilistico è ridotto al minimo: la maggior parte della gente si sposta coi mezzi pubblici o in bicicletta. Ed è un vero piacere pedalare per chilometri su piste ciclabili che attraversano incroci, zone affollate, cantieri, senza subire la minima interruzione. Normale. Ma non per un italiano.


Natalino Russo, Berlino.

1 agosto 2011

Temporale a Kreuzberg

Bergmannstrasse, Kreuzberg, Berlino. Agosto 2011

Temporali e schiarite qui a Berlino. Finalmente non più quella pioggerellina ininterrotta e snervante che nell’ultima settimana ci è penetrata fino alle ossa. È quindi il momento giusto per passare dalla U-Bahn alla bicicletta.