4 febbraio 2011

Tentativo a Cul di Bove

All'uscita della grotta provvisoriamente chiamata Dolina del Contatto. Roberto Pettirossi si toglie l'imbraco infangato mentre Paolo Turrini rifila la corda

Barcelona, il 2011 è appena cominciato. Subito dopo capodanno, bighelloniamo per la città. Di giorno per musei, mostre e case di Gaudí; di sera esplorando i localini del quartiere Gracia. Stiamo giusto bevendo una birra quando squilla il cellulare di Luigi: è Paolo Turrini che, pieno di entusiasmo, racconta novità dal Matese.

Hanno messo insieme un bel gruppo. Ci sono Borchione, Lello, Alessandra LanzettaUmberto Del Vecchio e altri. Facendo base al Rifugio Le Janare, ormai tappa obbligata degli speleologi che frequentano il Matese, si sono divisi in due squadre: una dentro Cul di Bove, l’altra fuori. Dall’interno armati di trapano e scalette, dall’esterno attrezzati con la giusta dose di fantasia. Radio e arva per entrambe le squadre, in cerca del fantomatico secondo ingresso.
Ci vuole poco, a quanto pare. In poco tempo stabiliscono il contatto radio. Il segnale arva giunge forte e chiaro, e parlano alla radio senza il minimo disturbo. Che sia la volta buona?

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23 gennaio. Decidiamo di tornare tutti insieme, anche stavolta un gruppo ben nutrito. Non ricordo tutti i nomi: Luigi RussoPaolo Turrini, Chiara di Perugia, Alessandra LanzettaRoberto Pettirossi, Simone Scarselli, Roberta Luisi, Valerio OlivettiAlessandro RosaNicola Caiazza, Ivan Martino, Aneta Rybaczuk, Luciano SantagataGeppino CivitilloManuela Merlo, io e altri (che mi perdoneranno se la mia memoria perde colpi).
Il meteo non è dalla nostra parte. Nevica senza sosta. Organizziamo un tentativo e raggiungiamo la dolina in questione. Alla base di una piccola parete rocciosa si apre un pozzetto di 4-5 metri che immette in una sala chiusa su terriccio. Scende solo Roberto, che resta a scavare un paio d’ore mentre Paolo lo assiste dall’esterno con una corda. Noialtri fuori cerchiamo di resistere al freddo.

Lo scavo sembra facile, ma ci vorrà del tempo. E non è una cosa agevole se c’è neve. Così il fine settimana si risolve in una bella mangiata davanti al camino delle Janare. Che non fa mai male.

Manuela Merlo verso la Dolina del Contatto


Manuela. Sullo sfondo: la paretina rocciosa che prelude al pozzetto


Paolo aspetta che Roberto torni all'esterno dopo due ore di scavo


Roberto infangato nella neve
Presso il rifugio di Chianetta


Verso le macchine




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