Dimissioni e abbandoni, ritorno alla vita privata. Scoraggiamento. No, non continuiamo a commettere errori. Questo è piuttosto il momento di fare, di tornare a parlare di politica, di interessarsi alla vita sociale di questo paese. Abbiamo idea delle opportunità che si pongono appena oltre l'uscio di casa?
Il berlusconismo vive proprio del disinteresse della gente alla politica, si alimenta dell'ignoranza derivante dall'approssimazione (o, se vogliamo, dell'approssimazione derivante dall'ignoranza). Scelte qualunquiste come l'astensione o il giudizio livellante sull'intera classe politica sono frutto anche dell'isolamento e dal ritiro a vita privata della maggior parte degli italiani. Uscire dall'isolamento, quindi, tornare a confrontarsi. Dobbiamo ridimensionare l'illusione della comunicazione telematica e tornare a discutere nelle sezioni di partito, nei circoli, nelle associazioni. Dobbiamo guardarci negli occhi.
Occorre (ri)mettere in piedi un partito socialista, o tutt'al più anche socialdemocratico, che sappia interpretare e indirizzare le esigenze della gente e del paese. E per farlo dobbiamo impegnarci in prima persona, dismettendo i panni di chi sta in panchina e attende che sia qualcun altro a fare. Occorre indurre i vertici non soltanto al rinnovamento, ma al coraggio. Senza coraggio non andremo da nessuna parte. A parer mio.
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