Il PD è la grande occasione, e continua ad esserlo. Ma è partita col piede sbagliatissimo, perché non ha saputo coniugarsi con la sinistra, quindi si è svuotata dell'identità forte che probabilmente (mi auguro) gli elettori cercavano. Il PD senza sinistra è nato morto; la sinistra senza il PD, o qualcosa di simile, va verso il suicidio.
Mi piace moltissimo Vendola e lo vedrei bene in un ruolo di dirigenza nel PD: la sua presenza detonerebbe e contribuirebbe a fare chiarezza. Quella chiarezza che né Veltroni né altri della sua radice hanno avuto il coraggio di portare, almeno non fino in fondo. "Abbiamo bisogno di un grande partito in cui coesistano più identità" sostiene il Walter. Mi sta anche bene, e forse non c'è alternativa. Però non può essere una melassa in brodo democristiano. Deve avere piuttosto una collocazione precisa, richiamarsi a valori di sinistra, puntare ai diritti civili e alle garanzie sociali. Poi può anche liberalizzare o "modernizzare", come vuole la moda del momento. L'importante è che non giochi con le parole e non dribbli gli argomenti che scottano. Gli italiani saranno masochisti, ma in fondo, se gli parli senza dire nulla di concreto, se ne accorgono. O no?
17 aprile 2008
Non più restare a guardare
Dimissioni e abbandoni, ritorno alla vita privata. Scoraggiamento. No, non continuiamo a commettere errori. Questo è piuttosto il momento di fare, di tornare a parlare di politica, di interessarsi alla vita sociale di questo paese. Abbiamo idea delle opportunità che si pongono appena oltre l'uscio di casa?
Il berlusconismo vive proprio del disinteresse della gente alla politica, si alimenta dell'ignoranza derivante dall'approssimazione (o, se vogliamo, dell'approssimazione derivante dall'ignoranza). Scelte qualunquiste come l'astensione o il giudizio livellante sull'intera classe politica sono frutto anche dell'isolamento e dal ritiro a vita privata della maggior parte degli italiani. Uscire dall'isolamento, quindi, tornare a confrontarsi. Dobbiamo ridimensionare l'illusione della comunicazione telematica e tornare a discutere nelle sezioni di partito, nei circoli, nelle associazioni. Dobbiamo guardarci negli occhi.
Occorre (ri)mettere in piedi un partito socialista, o tutt'al più anche socialdemocratico, che sappia interpretare e indirizzare le esigenze della gente e del paese. E per farlo dobbiamo impegnarci in prima persona, dismettendo i panni di chi sta in panchina e attende che sia qualcun altro a fare. Occorre indurre i vertici non soltanto al rinnovamento, ma al coraggio. Senza coraggio non andremo da nessuna parte. A parer mio.
Il berlusconismo vive proprio del disinteresse della gente alla politica, si alimenta dell'ignoranza derivante dall'approssimazione (o, se vogliamo, dell'approssimazione derivante dall'ignoranza). Scelte qualunquiste come l'astensione o il giudizio livellante sull'intera classe politica sono frutto anche dell'isolamento e dal ritiro a vita privata della maggior parte degli italiani. Uscire dall'isolamento, quindi, tornare a confrontarsi. Dobbiamo ridimensionare l'illusione della comunicazione telematica e tornare a discutere nelle sezioni di partito, nei circoli, nelle associazioni. Dobbiamo guardarci negli occhi.
Occorre (ri)mettere in piedi un partito socialista, o tutt'al più anche socialdemocratico, che sappia interpretare e indirizzare le esigenze della gente e del paese. E per farlo dobbiamo impegnarci in prima persona, dismettendo i panni di chi sta in panchina e attende che sia qualcun altro a fare. Occorre indurre i vertici non soltanto al rinnovamento, ma al coraggio. Senza coraggio non andremo da nessuna parte. A parer mio.
di
Natalino Russo
14 aprile 2008
E mo vediamo come ti rialzi, Italia
Abbiamo voluto dimostrare di non essere comunisti? Abbiamo voluto sostenere l'esame di maturità al cospetto di Berlusconi? Abbiamo inseguito il centro e rinnegato il passato? Abbiamo azzerato la Sinistra? Ecco il nostro Presidente del Consiglio.
(Foto Alessio85, licenza Creative Commons)
(Foto Alessio85, licenza Creative Commons)
di
Natalino Russo
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