foto tratta da Repubblica.it
Che bella festa. Una di quelle cose che ti fanno essere contento di poter dire: sono fiero di essere napoletano. Finalmente l’agognata serie A. Ci avevano sbattuti fuori ingiustamente, mica per colpa nostra. Bastardi di merda, scarde di cesso, felle di pastiera. Ma oggi abbiamo ottenuto la nostra rivincita. Serie A alé alé. Da domani il sole splenderà più forte. Anzi già da stasera. Senti che botti, senti che spari, per i vicoli e per le strade è pieno di gente che balla e fa festa. Raudi e trictrac, bengalotti e botte a muro. Bandiere azzurre che sventolano, motorini che sfrecciano. Quattro bossoli calibro nove hanno ucciso un pregiudicato di trentasette anni in una strada. Gli si sono affiancati due sconosciuti in sella a uno scooter, e gli hanno sparato. Ma questo non c’entra niente. Oggi è festa grande. No che non c’entra, il pallone è un’altra cosa, non c’entra con la camorra e nemmanco con
1 commento:
il calcio e la passione che scatena sono un fenomeno strano, molto strano. Anch'io sono un grande appassionato di calcio ma certi eccessi, certo essere definitivi non mi convince. Come non mi convincono le asserzioni di dotti, o presunti tali, che in occasioni come quella di ieri, basta leggere i quotidiani di oggi, fanno filosofia a buon mercato. perciò sono in totale sintonia con lo spirito del tuo post.
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