12 giugno 2007

Soluzione finale

Finalmente la questione palestinese si avvia a una soluzione, per lo meno di continuità. A quanto pare Israele ha trovato il modo di risolvere, o per lo meno affrontare, il problema del rapporto coi Palestinesi. Lo fa senza partecipare direttamente, lasciando che questi si ammazzino tra loro. Ottimo e geniale. È così che si attua una destabilizzazione seria. Del resto la tecnica è la stessa utilizzata in Parlamento dalla nostra cara opposizione: soffiare sul fuoco con la scusa di usare il ventaglio per il troppo caldo.

Complimenti ad attori e spettatori. I primi recitano il copione senza mancare una battuta, i secondi fingono di partecipare. Gli attori sono anche registi, lanciano il sasso e nascondono la mano; noialtri spettatori giochiamo a fare i critici da bar, senza prenderci alcuna responsabilità.

11 giugno 2007

Siamo in A


foto tratta da Repubblica.it

Che bella festa. Una di quelle cose che ti fanno essere contento di poter dire: sono fiero di essere napoletano. Finalmente l’agognata serie A. Ci avevano sbattuti fuori ingiustamente, mica per colpa nostra. Bastardi di merda, scarde di cesso, felle di pastiera. Ma oggi abbiamo ottenuto la nostra rivincita. Serie A alé alé. Da domani il sole splenderà più forte. Anzi già da stasera. Senti che botti, senti che spari, per i vicoli e per le strade è pieno di gente che balla e fa festa. Raudi e trictrac, bengalotti e botte a muro. Bandiere azzurre che sventolano, motorini che sfrecciano. Quattro bossoli calibro nove hanno ucciso un pregiudicato di trentasette anni in una strada. Gli si sono affiancati due sconosciuti in sella a uno scooter, e gli hanno sparato. Ma questo non c’entra niente. Oggi è festa grande. No che non c’entra, il pallone è un’altra cosa, non c’entra con la camorra e nemmanco con la monnezza. Per piacere non ci toccate il pallone.

8 giugno 2007

Aria di festa



Napoli, quartiere Forcella. È la vigilia di una festa annunciata, quella per il ritorno del Napoli in serie A. L’agognato, il meritato ritorno dopo il sopruso subito. Il riscatto dopo l’ingiustizia. E va bene, sì che va bene, festeggiamo tutti quanti assieme, facciamo la festa e pure i botti, spariamo i trac e sventoliamo le bandiere azzurre, le stesse bandiere che sventolammo nemmanco un anno fa, in un giorno di luglio, per fare festa all’Italia. L’Italia dei mondiali, i mondiali di pallone. Facciamogliela la festa a questo Napoli. Se la merita. Ce la meritiamo. Il Napoli sai cos’è? È un pezzo di cuore. Carraro sai cos’è? È un pezzo di merda. Striscioni a Forcella, voce di popolo. Vai, riempiamo i vichi di nastri azzurri e prepariamoci alla festa. Sarà una gran festa. Non è vero che ci sta la monnezza, che si spara e si fa la fame, e calciopoli e cose del genere. Acqua passata. Adesso per le strade e per i vicoli, nei fondaci e nei bassi, tira aria di festa. Oggi è solamente la vigilia, ma la vittoria è sicura. Va tutto bene, ringraziando a dio.