Consultando la mappa dei mezzi pubblici. Berlino, 2011 |
"E mi raccomando, signora: il giorno dell'intervento si faccia accompagnare, perché non potrà guidare".
L'infermiere consegna alla donna la documentazione, la
saluta con gentilezza, chiama il prossimo paziente. Una scena ordinaria, per un
ospedale. Peraltro moderno, pulito, efficiente come il San Pietro di Roma.
Strutture come questa aprono uno spiraglio nel panorama sconfortante dei
servizi pubblici italiani. Finalmente un posto che funziona. È tutto in ordine,
non ci sono cartelli scritti a mano e attaccati ai muri usando cerotti, le
porte non sono tenute da lacci emostatici slabbrati, le sale d’attesa non sono
puzzolenti e buie, le sedie non sono rivestite di scritte e riparate usando
garze, i bagni sono puliti. Sembra finalmente di essere in Europa.
Fino a quella frase che l’infermiere, peraltro scrupoloso e cortese, ha detto congedandosi dalla paziente: “Si faccia accompagnare perché non potrà guidare”.
("Con l'espressione trasporto pubblico si intende l'insieme
dei mezzi di trasporto e delle modalità organizzative che consentono ai
cittadini di esercitare il proprio diritto alla mobilità servendosi di mezzi
non di proprietà" - da Wikipedia).
1 commento:
Invece a Berlino (quello della foto) vivi totale autonomia e in maniera normalissima (muscoli delle braccia a parte) completamente da solo - anzi, da solA! - anche con un piede rotto ingessato (fino al ginocchio, com'è la prassi) e il divieto assoluto di caricare il peso su di esso.
L'unico problema, semmai, è fare la spesa; ma se ti piace il kebab e/o il cibo vietnocinese sopravviverai a meraviglia.
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